«Galileo era un figo» è stato pubblicato dalla Casa Editrice Piemme, nella collana Il Battello a vapore, che da trent’anni propone libri di narrativa a un pubblico di lettori dai 3 ai 13 anni. L’autrice è Annalisa Strada: docente di lettere della scuola secondaria di primo grado, ha pubblicato oltre ottanta titoli per ragazzi, vincendo numerosi premi, come il Premio Andersen nel 2014 e il Premio Cento nel 2017.
La serie dei “fighi” ha visto la luce nel 2020, con gli scrittori Manzoni, Leopardi, Dante e Omero. Con questa seconda serie, dove troviamo, oltre a Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, Giulio Cesare e Garibaldi, Annalisa Strada allarga gli orizzonti, scegliendo personaggi al di fuori dell’ambito letterario. L’autrice si era già occupata di Galileo Galilei nel 2015, rivolgendosi ai bambini della primaria, con Galileo Galilei esploratore del cielo, per la serie Grandissimi delle Edizioni EL.
In «Galileo era un figo», non viene raccontata solo la vita di Galilei, ma anche le sue scoperte scientifiche, citando i suoi scritti, fino ad arrivare all’abiura, proposta integralmente in appendice. Arricchita dalle illustrazioni di Tommaso Ronda, la narrazione si sviluppa con scioltezza e semplicità, intervallata da piccoli box di approfondimento, delimitati da linee verticali dalle quali fa capolino Galileo Galilei, come se volesse aiutare il lettore a superare questi piccoli ostacoli, fatti di cose che, quando si frequenta la scuola media, difficilmente si conoscono. Il racconto è piacevole e non solo per i ragazzi delle medie: i libri per ragazzi possono diventare un’opportunità anche per gli adulti, dato che «il sapere è una marcia in più per affrontare le salite (ma anche le discese e le pianure) della vita».
Annalisa Strada ha arricchito la sua prosa con alcuni giovanilismi – come mostrato dall’acronimo “aka” che sta per “also known as”, ovvero “conosciuto anche come…” – e questi piccoli indizi ci mostrano il suo sforzo di usare il linguaggio dei ragazzi. Considerata la sua professione di docente, non dovrebbe essere stato troppo difficile per lei e il fatto che questi termini si inseriscano con naturalezza nel racconto ne è una dimostrazione.
Il testo in questione è stato pubblicato nella Collana «I grandi della scienza, a fumetti», nell’estate del 2017, da Le Scienze.
Si divide in due parti: una graphic novel di Paolo D’Antonio, vincitore del Project Contest nel 2011 con Paganini, e un saggio di Enrico Bellone, noto storico della scienza, pubblicato come supplemento a Le Scienze nel febbraio del 1998.
La breve graphic novel ha inizio con l’abiura di Galilei, il 22 giugno del 1633 e poi procede, in ordine cronologico, con la vita dello scienziato: lo studio della caduta dei gravi a Pisa, l’invenzione del cannocchiale e la scoperta dei satelliti medicei a Padova, e l’incontro con il Cardinal Bellarmino a Roma. Nel percorso, troviamo i detrattori di Galilei che discutono animatamente l’opportunità delle sue affermazioni, fino ad arrivare ad un confronto – che richiama in qualche modo i Dialoghi – tra Tolomeo e Copernico, che intervengono anche nel corso della narrazione.
Il saggio di Enrico Bellone è un’occasione per esplorare più in profondità il percorso di Galileo Galilei, sia come uomo che come scienziato. Affermando che Bellone evidenzia i numerosi tentativi ed errori, possiamo parlare sia dello scienziato che, nel corso della sua carriera, non si fa mancare sviste ed errori – dei quali non sempre è consapevole – sia della scienza: «uno scienziato creativo non percorre mai linee di ricerca diritte e ben tracciate, ma si muove quasi sempre a zig-zag, tra incertezze, ipotesi mal poste, misure difficili da interpretare, errori». In questo saggio, troviamo la nascita del metodo scientifico e le lotte che la neonata scienza deve affrontare con l’establishment per potersi affermare, perché tutto il resto del mondo va nella direzione opposta. Bellone non ci fa mancare le ipotesi esistenti sul percorso svolto da Galilei, che lascia aperte ancora molte domande, perché lo scienziato non ha lasciato appunti dettagliati per descrivere i propri metodi: i risultati ai quali è pervenuto, di una precisione davvero sorprendente, portano i più a pensare che i suoi siano esperimenti mentali più che reali, ma di diverso avviso è Stillman Drake, spesso citato, che riesce a riprodurre l’ingegnosità dello scienziato. In questa evoluzione del pensiero galileiano, così insolita e diversa da ciò che l’ha preceduta, Bellone non manca di mettere in evidenza anche gli aspetti negativi del carattere di Galilei, in una presentazione che è imparziale e completa.
Il libro appartiene alla collana “Lampi di genio” di Editoriale Scienza che raccoglie le biografie di grandi scienziati, raccontate e illustrate da Luca Novelli. Tradotti in venti lingue, i testi sono diventati anche un programma televisivo, ideato, realizzato e condotto dallo stesso Luca Novelli per Rai Educational e trasmesso da Rai 3.
Ogni libro della collana ha la stessa struttura: i grandi scienziati raccontano la propria storia in maniera colloquiale, in forma di brevi capitoli illustrati, al termine dei quali c’è un piccolo box, come se si trattasse di una voce fuori campo, che focalizza la nostra attenzione su alcuni sviluppi importanti o piccoli approfondimenti.
Al termine del libro, è presente un piccolo dizionarietto illustrato, per chiarire gli eventuali dubbi e, in questo caso, anche un’intervista speciale a Galileo Galilei: dieci domande per celebrare un anniversario particolare, visto che il testo è del 2009, anno nel quale si sono festeggiati i 400 anni della nascita dell’Astronomia moderna, proprio grazie allo scienziato italiano.
Che cosa c’è nel libro dedicato a Galileo Galilei ce lo dice direttamente l’autore all’inizio:
“Che cosa c’è in questo libro… Ci sono io, Galileo Galilei, voce narrante. C’è la mia infanzia all’ombra della Torre di Pisa. Ci sono i miei studi, le mie invenzioni, il mio amore per la musica e la buona tavola. C’è il mio fido cannocchiale. Ci sono i miei libri e le mie prese di posizione sulla Terra, sul Sole e sul funzionamento dell’Universo. C’è la Santa Inquisizione. C’è il mio spirito, che vi accompagnerà alla conquista dell’Universo.”
«Galileo Reloaded», pubblicato nel 2018 da Egea, è una biografia di Galileo Galilei scritta da Luciano Canova, economista, insegnante di economia comportamentale presso la Scuola Enrico Mattei, collaboratore con diverse testate di divulgazione e autore di «Pop economy. #Gamification #Crowdfunding #Big Data. Tecnologia, scienze sociali e innovazione» per Hoepli.
Sarebbe riduttivo definire questo libro una biografia di Galileo Galilei: è innanzi tutto un’occasione per «trovare rispondenze tra un passato che fu e l’oggi che andiamo scoprendo», grazie alla convinzione che sia «di estrema attualità parlare di Galileo in un’Italia in cui lo spirito antiscientifico comincia a essere qualcosa di più di un fastidioso spiffero.» D’altra parte, è bello parlare di Galilei, perché «è così maledettamente umano, con tutte le sue nevrosi, piccole ossessioni e la sua adorabile e cieca cocciutaggine»: era nato per litigare, con «la sua ironia mordace, il suo sarcasmo feroce», «appassionato, ironico, divertente, ma pure irascibile, intrattabile coi più, a volte odioso». Il ritratto che Canova tratteggia è a tinte forti: l’autore non ha paura di definire luci e ombre del grande scienziato, rendendolo più vero, più vicino a noi, pur nella sua genialità. Galileo è a tutti gli effetti un outlier, un valore anomalo in una distribuzione di valori, perché «orgogliosamente a sé stante» per tanti aspetti.
Galileo viene innanzi tutto definito un «drop-out ante litteram, un irrequieto come alcuni startupper in cerca di fortuna che mollano gli studi per lanciare la loro impresa», perché in effetti Galilei, poco più che ventenne, ottiene un insegnamento all’Università di Pisa senza avere una laurea. Lo scienziato è un mago del self-marketing, vista la sua abilità nel vendere le proprie abilità prima nei salotti fiorentini e poi per poter entrare all’Università di Padova: in altre parole è un «social media manager ante litteram», che saprebbe usare Facebook meglio di tanti, sfruttando il ruolo degli influencer. Insomma, Galilei deve destreggiarsi tra il mobbing di Urbano VIII, mentre, vittima di una fake news, tende a difendersi come un leone da tastiera, per poi abiurare quando si rende conto che tutto è perduto.
Denso di inglesismi, considerato che alcuni termini non hanno traduzione in italiano, il testo rende ragione del titolo, visto che reloaded significa aggiornato. Canova ci guida nell’Italia del Seicento con immagini bellissime, parlando ad esempio della rivoluzione copernicana come di «una lettera di sfratto recapitata al pianeta Terra per un trasloco immediato dal centro alla periferia indistinta dell’universo» e scuotendo a volte il lettore con un’inaspettata risata.
Un testo breve, ma ricco: dal contesto storico alla vita di Galileo, l’autore ci conduce per mano in un confronto sferzante con il ruolo della scienza in Italia oggi. Un libro adatto soprattutto agli studenti delle superiori: il linguaggio è moderno e Galileo Galilei non è il barbuto professore che tuona dalla cattedra, ma un compagno come tanti, anche se il più bravo di tutti, che smanetta al computer e ci insegna tutti i trucchi. Un libro per gli insegnanti, perché imparino a trovare un linguaggio moderno per esprimere concetti antichi, rendendo accessibile il passato pur tenendo i piedi nel presente.
«È un attimo, la felicità. Lo stacco incosciente in cui la paura diventa speranza, confermando un’intuizione che non sai dove hai preso. E a quel punto il tempo comincia a correre velocemente: aspetti fremente che il cielo si muova, che arrivi di nuovo domani, che non piova e sia possibile vedere ancora.»
Tra le collane di EL, casa editrice specializzata in libri per ragazzi, spicca la collana “Grandissimi”, cui appartiene questo libretto. Sul sito della Casa Editrice questa è la descrizione della collana: “I grandi della Storia a portata di bambino. Storie di uomini e donne che hanno cambiato il mondo, ciascuno a modo proprio, con le proprie parole, le proprie invenzioni, le proprie scelte.” Da Giulio Cesare a Francesco d’Assisi, da Anne Frank fino a Einstein, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. La collana ha come età minima di lettura i sette anni.
Il libretto in questione è dedicato a Galileo Galilei, ma non è certo la tipica biografia: troviamo un Galileo ormai anziano, isolato e solitario dopo il processo dell’Inquisizione, amareggiato e triste. Baldo è un bambino come tanti e, inizialmente intimorito da Galilei, una volta che ha preso confidenza mostra tutta la propria curiosità e non ha paura di porre domande scomode al grande scienziato. Tutto comincia quando Baldo, inciampando in un tappeto, fa cadere a terra una mela e una fetta di pane. “Che cosa ha toccato terra per primo? Il pane o la mela?”. È l’inizio di un’amicizia particolare, con Galilei che guadagna un po’ di allegria grazie a Baldo e Baldo che può imparare cose nuove, conoscere attrezzi misteriosi come il cannocchiale e altre nuove “diavolerie” inventate da Galileo stesso. “Il mondo è come un libro aperto sotto i nostri occhi” dice Galilei a Baldo, mentre gli racconta i propri percorsi, le proprie difficoltà: “provare e riprovare, fino a che non si è ottenuto il meglio e non si è arrivati al fondo di ciò che si sta facendo”. A Baldo, Galilei racconta anche la propria vicenda con l’Inquisizione dopo la domanda innocente del bambino: “Perché, signore, voi siete tanto pericoloso?”.
Le illustrazioni e il linguaggio semplice sono il punto di forza di questo piccolo gioiello: non si è mai troppo giovani per conoscere Galileo Galilei e la “pericolosità” della scienza.
“Non bisogna avere paura di vedere le cose come sono.”
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